L’azienda ha sempre curato con la massima attenzione la sicurezza nel proprio stabilimento di Parona, ottenendo oggi questo prestigioso risultato

Un anno all’insegna della sicurezza, anzi della sicurezza assoluta, visto che l’obiettivo raggiunto è quello di “zero infortuni”. Intals è l’azienda con stabilimento a Parona che si occupa di riciclo dell’alluminio, un’attività industriale complessa in cui ogni giorno vengono trattate centinaia di tonnellate di materiale, con mezzi pesanti costantemente all’opera ed enormi forni in funzione 24 ore su 24. Si tratta quindi di una realtà in cui i potenziali rischi per i suoi 160 lavoratori non devono essere sottovalutati, e per questo l’azienda ha iniziato, oramai più di dieci anni fa quando Marco Vedani divenne direttore generale, un processo di perfezionamento di tutti gli aspetti legati alla sicurezza, con l’ambizioso traguardo dell’azzeramento degli infortuni sul lavoro. Quindi i festeggiamenti sono ampiamente meritati, si tratta di un risultato che poche realtà di queste dimensioni e complessità possono vantare. E in particolare si tratta di un risultato a cui tutti i dipendenti dell’azienda hanno contribuito, perché solo con il coinvolgimento di ciascuno di loro è stato possibile raggiungerlo. Per sottolineare anche concretamente questo aspetto, Intals ha deciso di dare a tutti i suoi lavoratori un riconoscimento economico di 500 Euro, che premi quanto fatto fino ad ora e incoraggi a proseguire in questa direzione.

Il percorso che ha portato a questo traguardo è stato lungo e articolato, sono stati fatti molti investimenti e tante iniziative sono state organizzate per creare una mentalità a tutti i livelli che mettesse la sicurezza come precondizione dello “stare in azienda”. E che poi facesse calare questo atteggiamento negli infiniti dettagli delle varie mansioni e funzioni. L’ottenimento delle certificazioni internazionali relative alla Sicurezza e Salute dei Lavoratori (OHSAS 18001) e all’Ambiente (ISO 14001) è sicuramente stato un passo fondamentale di questo processo. E la formazione ne è stata lo strumento operativo: i corsi sulla sicurezza hanno coinvolto in modo continuativo tutti i lavoratori, di ogni livello, e i vari responsabili della sicurezza che si sono avvicendati hanno dedicato competenza, motivazione e investimenti a questo obiettivo. Sono state organizzate iniziative speciali come la “patente a punti” e le segnalazioni di sicurezza, grazie alle quali tutti i dipendenti sono incentivati a segnalare quelle operazioni o situazioni potenzialmente pericolose, affinché possano essere analizzate accuratamente per trovare delle soluzioni. La “patente a punti” è un innovativo meccanismo, creato a inizio del 2013 grazie anche alla collaborazione delle associazioni sindacali, in cui gli obiettivi di produttività di ciascun lavoratore vengono ponderati in base al fatto che siano stati raggiunti rispettando o meno gli standard di sicurezza: nel primo caso il suo premio di risultato sarà maggiorato, nel secondo invece verrà ridotto e per riguadagnare i punti persi il lavoratore dovrà sottoporsi a sessioni di formazione specifica. È emblematico sottolineare che questo meccanismo dà maggiore priorità alla sicurezza rispetto alla produttività e al profitto: un atteggiamento di grande maturità e lungimiranza che poche aziende possono vantare! Altre iniziative messe a punto da Intals in tema di sicurezza hanno anche vinto premi internazionali, come l’installazione di un sistema di rilevazione su ogni veicolo che si muove nello stabilimento e sui caschi di chi lavora in prossimità, in modo da poter essere immediatamente avvertiti quando un mezzo si avvicina a una distanza che richiede particolare attenzione: questa idea è valsa a Intals il secondo premio in tema di sicurezza assegnato l’anno scorso dal Safety Workshop dell’European Aluminium Association (EAA).

Insomma, per Intals la sicurezza viene veramente prima di tutto. “Naturalmente questo non è un punto di arrivo, ma un momento di celebrazione.” – dichiara Marco Vedani – “Perché non bisogna mai far calare la tensione e sentirsi arrivati una volta per tutte: la sicurezza è un processo culturale che deve essere ribadito ogni giorno.” E conclude con “Un grazie anche alle rappresentanze sindacali che con il confronto costante hanno contribuito a diffondere questa cultura.”

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